Buona la prima! Il webinAIR online "Tecnologie per la qualità dell'aria: soluzioni innovative per il benessere indoor" è andato ben oltre ogni aspettativa e ha fatto registrare una grande partecipazione sui social. Centinaia gli utenti che hanno seguito l’incontro online e partecipato attivamente al dibattito. Interessanti anche gli argomenti trattati e gli spunti emersi durante il confronto con i relatori.
Salvaguardare la salubrità degli ambienti chiusi e la salute degli occupanti rappresenta oggi un’importante sfida per tutti: cittadini, istituzioni e decisori politici.
Un tema particolarmente interessante e che ci riguarda da vicino considerato l'aumento del numero dei contagi da Covid. Proprio per questo befreest ha voluto approfondire il tema della qualità dell'aria indoor con esperti e professionisti del settore.
All’evento, organizzato in streaming sui canali social di befreest, hanno partecipato:
• Gianluigi de Gennaro - Presidente del Centro d'Eccellenza per l'Innovazione e la Creatività Università degli Studi di Bari Aldo Moro;
• Gildo Tomassetti - Segretario Green Building Council Italy per la Regione Emilia Romagna;
• Salvatore Strino - RSPP EHS Manager Bridgestone e Formatore Sicurezza sul lavoro;
• Katia Ferrari - Cluster Manager Clust-ER Greentech Energia e Sviluppo Sostenibile Regione Emilia Romagna;
• Fabio Cerino - CEO befreest.
L’incontro, promosso da befreest e patrocinato da Green Building Council Italia è stato moderato da Elisabetta Bracci, Smart Service & Smart Building Specialist.
È stata un’utile occasione per analizzare le tecnologie oggi a disposizione, le strategie di prevenzione e le buone prassi da attuare per il benessere indoor delle persone. Inoltre, nel corso del webinAIR abbiamo ascoltato la testimonianza di chi ha scelto di adottare la tecnologia di befreest negli ambienti di lavoro per la sicurezza dei dipendenti.
Ascolta gli interventi dei relatori.
Gianluigi de Gennaro- Salute e qualità dell’aria, quali sono le correlazioni
"Sull'inquinamento indoor non c’è un controllo degli inquinanti. Vi è la convinzione che l'aria che respiriamo in una stanza sia migliore di quella esterna. In realtà non è così e pochi ne hanno contezza.
Le nostre case rischiano di diventare delle camere a gas. Molte sostanze inquinanti tra cui il particolato atmosferico, i composti organici volatili (alcuni dei quali cancerogeni) hanno effetti negativi sulla salute umana.
Oggi grazie alle nuove tecnologie, abbiamo la possibilità di monitorare la qualità dell'aria indoor e ripristinare condizioni di sicurezza e salubrità in un ambiente chiuso attraverso sistemi di ventilazione e l’apertura di porte e finestre".
Gildo Tomassetti - Progettare e gestire per il benessere, quando un edificio è Green
"La sostenibilità va intesa a 360 gradi. Viene spesso trattata facendo riferimento solo ai termini energetici, tralasciando tutto il resto. In realtà è un insieme di tre esigenze diverse, significa mettere insieme aspetti sociali, ambientali ed economici."
Salvatore Strino - La cultura del benessere e della salute in azienda: il case history Bridgestone
“La cultura della sicurezza in azienda mi vede attivo quotidianamente per ridurre ed eliminare gli infortuni sul lavoro.
Nel periodo della pandemia abbiamo posto particolare attenzione al tema della qualità dell’aria indoor e del suo monitoraggio grazie all’utilizzo dei dispositivi nose. È un progetto pilota che ci ha aiutato a migliorare la vivibilità negli spazi chiusi, prevenendo il rischio di diffusione del virus”.
Katia Ferrari - Insieme per il diritto di respirare, il white paper “Percorso Aria”
"Mentre i cittadini sono consapevoli dei rischi che corrono vivendo in città inquinate, pochissime persone sanno che anche stando in ambienti chiusi si rischia perché la qualità dell’aria non è sempre ottimale per la nostra salute. Eppure sono ambienti in cui trascorriamo il 90% del nostro tempo. Anche in epoca pre-covid.
Attraverso il gruppo di lavoro Clust-Er GreenTech Energia e sviluppo sostenibile, di cui befreest è parte attiva, abbiamo lavorato all’elaborazione del “Percorso aria”, un documento nato con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini e i decisori politici sul tema".
Fabio Cerino- L’innovazione a servizio delle comunità: il case history befreest
"Sviluppare tecnologie al servizio del benessere della comunità è sempre stata la nostra mission. È nata così befreest. È nata a Taranto, un luogo che ha un’esperienza con l’aria piuttosto problematica e che conosce bene il rapporto tra aria e salute.
La pandemia poi, ha messo in evidenza il tema della qualità dell’aria indoor che in pochi conoscevano. Abbiamo quindi lavorato con l’Università di Bari e grazie al nostro approccio innovativo abbiamo contribuito al miglioramento della qualità della vita delle comunità."
I relatori sono stati infine invitati a scegliere una parola chiave che racchiudesse il senso del loro intervento e impegno al servizio della comunità.
Per Katia Ferrari bisogna partire dalla COLLABORAZIONE “non isolarsi ma essere aperti a lavorare con enti e soggetti che non pensavamo potessero essere nostri partner. In un'epoca in cui tutto si muove rapidamente e siamo chiamati ad affrontare nuove sfide è importante poi anche il CAMBIAMENTO e per farlo c'è bisogno di tanta COMUNICAZIONE.”
Gianluigi De Gennaro si è concentrato sulla parola CONTAMINAZIONE. “Credo sia fondamentale avere un atteggiamento corale, stare insieme, scambiarsi conoscenza e conferire un pezzo di sé e della propria esperienza”.
Secondo Salvatore Strino è fondamentale investire in CULTURA “che non è solo quella della sicurezza ma deve essere visto a 360 gradi, quindi cultura anche della salute”. Poi ha sottolineato l’importanza del COINVOLGIMENTO, “senza il quale non ci può essere cultura” CONSAPEVOLEZZA “che si lega al concetto di conoscenza” e infine CAMBIAMENTO. “Dobbiamo essere pronti ad accoglierlo, adattandoci alle condizioni del momento. L'effetto della pandemia ce l'ha insegnato”.
Gildo Tomassetti ha usato la parola CONVENIENZA, “perché gli utenti devono capire cosa è conveniente fare e cosa no. Ci deve essere un sistema che aiuti a comprendere i dati che siamo in grado di raccogliere e rendere così l'utente consapevole”.
Fabio Cerino, infine, ha sottolinea l’importanza di essere COSTRUTTORI DI FUTURO. “Il mio motto per il 2022 è: "non buoni propositi ma buoni progetti". Abbiamo la responsabilità di mettere al servizio della comunità le nostre competenze e conoscenze per creare qualcosa di concreto con coraggio e determinazione per favorire il cambiamento”.
Il “webinAIR” del 10 gennaio è solo il primo di una serie di appuntamenti che befreest organizzerà nel corso dell’anno per sensibilizzare sull’importanza di creare ambienti sani in cui vivere e lavorare.
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